mercoledì 2 agosto 2017

A che punto siamo?

Aprile 2017: Lo stato dell'arte alcuni mese dopo.


La nostra indagine progettuale si era interrotta a maggio 2016. Ora come allora affermiamo che alla luce dei risultati sinora raggiunti noi vorremmo farci carico del problema “funzionamento biblioteca” sensibilizzando esponenti della Regione Piemonte e soggetti privati che possano sponsorizzare e sostenere finanziariamente un bene pubblico di grande valenza.
a.s. 2016-17 - feb 2017 -Davin - Pellumbi  - Ghobrani 
Idee nuove e soluzioni riteniamo possano nascere nel corso delle interviste alla popolazione, alcune già tabulate, e degli incontri con i responsabili della biblioteca e con gli amministratori locali; per esempio dall’incontro con Roberta Bellesini (Presidente) e gli studenti delle scuole di ASTI era apparsa chiara la necessità di rivalutare la biblioteca proprio agli occhi di noi giovani, come punto di incontro, magari con eventi del tipo: la lettura del libro del mese…ecc
Noi vorremmo aiutare a organizzare eventi. 

La Settimana dell’Amministrazione Aperta (4-11 marzo 2017) #SAA17 (http://open.gov.it/saa/), iniziativa promossa dal Dipartimento della Funzione Pubblica e della Presidenza del Consiglio dei Ministri vola a sviluppare la cultura e la pratica della trasparenza e dell'accountability sia nelle amministrazioni pubbliche che nella società,  è stata lo spunto per “riaprire” il progetto e monitorare lo stato dell’arte. 
22 feb 2017

Abbiamo pensato ad alcune interviste: al prof. Lepore, docente e nostro Istituto e giornalista, alla dott.ssa Laurana Lajolo, giornalista e scrittrice, a Bruno Icardi, responsabile della nostra Biblioteca di Istituto, alla referente di progetto prof.ssa Stella Perrone.

Al prof. Lepore abbiamo chiesto:

La vicenda dei tornelli all’università di Bologna, installati per far entrare solo gli studenti, ci ha fatto pensare alla nostra indagine sulla Biblioteca, che, diventata a pagamento, ha visto l’installazione dei tornelli all’ingresso.
Gli studenti bolognesi dicono che “I tornelli impediscono di entrare liberamente a chi è sprovvisto del badge universitario, ciò è inaccettabile per la natura di questo luogo di aggregazione e accoglienza”
Prof. Lepore tornelli si o tornelli no in una biblioteca? 
E’ d’accordo con la nostra istanza e con la protesta degli universitari di Bologna?

La vostra istanza, parte da un’indagine su dati amministrativi e avete protestato per la tessera di accesso, perché un luogo di cultura è improvvisamente diventato a pagamento. La vostra istanza mi pare corretta. A me è piaciuto molto che voi vi siate altamente documentati e che abbiate presentato i risultati della vostra indagine al territorio, ai vertici della stessa Biblioteca. Il vostro è un esempio di istanza civile, mi pare che sia una protesta ben diversa dal caso di Bologna.

Alla dott.ssa Lajolo abbiamo chiesto:

1) Alla fine della nostra indagine era nata l’esigenza che la Biblioteca diventasse un luogo di aggregazione. E’ cambiato qualcosa?
Come utente direi di no e lamento una riduzione di orario che non favorisce la frequentazione della biblioteca. Sicuramente è un luogo di aggregazione molto meno di un tempo. E’ un luogo più ordinato, ma meno vitale.

2) Ci sono finanziamenti sufficienti per la Biblioteca?
I finanziamenti non sono sufficienti e il personale è stato fortemente ridotto. C’è un’enorme difficoltà ad acquistare nuovi titoli. Servono finanziatori. La Fondazione CR Asti finanzia altri eventi e non la Biblioteca per esempio.

3) Quale strategia culturale per la Biblioteca di una città? Basta organizzare eventi? Cosa si può fare?
La Biblioteca non è “centrale” per la nostra città, come invece è per esempio la Biblioteca Archimede di Settimo, dove si investe nella cultura, nella promozione sociale e nell’integrazione, una biblioteca che rappresenta un polo culturale polivalente. La nostra città ha perso attenzione per la Biblioteca, forse anche a causa della svalutazione del libro come elemento formativo. Gli eventi come Passpartout estate o inverno non sono sufficienti, sono più centrati sui personaggi, su altre finalità. E’ necessario investire in una reale strategia culturale. Organizzare grandi eventi e puntare sul tessuto culturale della città. I frequentatori della Biblioteca sono in aumento, ma non ancora in numero sufficiente.

A Bruno Icardi abbiamo chiesto:

1) Bruno, lei che si occupa della biblioteca di Istituto dal 1987, come dovrebbe essere una biblioteca per i giovani?
Dovrebbe sicuramente essere più di una biblioteca: un luogo di incontro, un punto di riferimento, un punto di aggregazione tra docenti e studenti e anche con l’esterno, attraverso la realizzazione di eventi. Dovrebbero essere uno spazio “aperto”.

Un gruppo di noi studentesse partecipanti al progetto al 22 febbraio 2017 si è recato in Biblioteca per verificare lo stato dell’arte.
22 febbraio 2017 - Biblioteca Astense
Grande è stata l’emozione e la voglia di scattare immagini; sicuramente ci sembra di vedere gli spazi della Biblioteca con altri occhi, ora siamo più informati; dopo l’esperienza progettuale, dopo aver analizzato i dati, tutto ci appare più familiare.

Comunque siamo felici tra questi libri, dopo un anno di indagine riusciamo ad osservare meglio i dettagli. Pensiamo alla nostra collaborazione con PASSPARTOUT Estate, ed ecco il leggio che è stato realizzato da noi, nel nostro Faber-Lab. A noi pare ci sia qualcosa in più di tutto quell’arredo tecnologico che abbiamo minuziosamente analizzato.
Made in Faber-Lab Castigliano
Ci sembra una biblioteca “più tecnologia”, ci piace pensare che il nostro lavoro sia servito a qualcosa, o semplicemente, guardando con occhi informati, non trascuriamo alcun dettaglio.

Non ci resta che attendere i prossimi sviluppi della nostra indagine.

E infine alla prof.ssa Stella Perrone abbiamo chiesto:
1) E quindi, professoressa, a che punto siamo?

C’è ancora molto da fare rispetto ai finanziamenti, ma vedo segnali positivi. Sono stati organizzati molti eventi, vedo più elementi tecnologici, ma soprattutto voi guardate il mondo con occhi diversi, quindi il reale cambiamento sarete voi.



Ecco il Video realizzato:


A cura di Martina Sconfienza (4N)  Irene Porretta (5T), con la collaborazione delle studentesse della classe 4S, delle docenti Roberta Borgnino e Stella Perrone

Ricordando l'esperienza

Ottobre 2016
Ho voluto porre alcune domande  alle protagoniste di ASOC 2015-16 per valutare l’attività svolta. Ecco una sintesi delle loro risposte.

1. Cosa è piaciuto di più? 
Lavorare insieme per far luce su come vengono utilizzati i fondi pubblici è stata sicuramente un’esperienza positiva in quanto ci aperto una realtà a noi sconosciuta, ci ha consentito di acquisire nuove metodologie di lavoro e capacità critiche e di analisi. 
Per quanto riguarda l’indagine sulla realizzazione della nuova biblioteca abbiamo apprezzato la disponibilità del personale e dei funzionari intervistati. 
Per quanto riguarda il progetto realizzato siamo stati favorevolmente impressionati da alcuni locali visitati e tra questi lo spazio destinato ai bambini e lo spazio destinato destinato alla biblioteca antica, in precedenza collocata in uno scantinato. 
Abbiamo sviluppato nuove competenze, imparato ad usare dei tools (grafici on-line, time-line), in autonomia e li abbiamo usati anche per altre attività in classe.
Era come avere idee sempre in movimento, da un’idea nasce una nuova idea e anche la possibilità di conoscere altre persone. 
Si tratta di un progetto che trova spazi di approfondimento in molti contesti: eventi didattici o workshop o convegni 
Roma 26/05/2016

2. Cosa di meno? 
La prima sfida è stata anche una difficoltà notevole, quella di riuscire ad avere un quadro dettagliato ed analitico delle spese sostenute per l’allestimento della nuova biblioteca. 
Ha richiesto molto lavoro: interviste a funzionari comunali, a figure del mondo culturale, a cittadini comuni, questionari somministrati agli studenti della scuola sec. di II grado hanno richiesto tempi e sforzi considerevoli. E poi ...tutti quei video da montare! 

La raccolta del materiale e l’organizzazione dello stesso in oggetti digitali ci hanno impegnato più del previsto, ma non ci siamo mai arrese di fronte alla fatica e alle difficoltà. 

Vedere tutto quanto realizzato per il progetto, vederlo tutto insieme o presentarlo ripaga della fatica ... 

Dalla raccolta dei dati abbiamo evidenziato la destinazione di fondi all’acquisto di alcuni beni tecnologici che abbiamo ritenuto, in un primo momento, non fondamentali per il funzionamento della biblioteca, considerato l’elevato costo (….magari servono tutti) e per la mancanza di fondi per far fronte alle spese di routine. La dott.ssa Bellesini, Presidente, ci ha però assicurato che tutto l’assetto tecnologico serve ed è funzionate. 
A tale proposito citiamo l’acquisto di 1 phone-6 (813 euro), 12 i-pad (7.379 euro), lettori multimediali Kindle (1.671 euro), 50 cartucce stampante Epson a colori (4.270 euro), installazione fibra ottica (11.224 euro), licenze software (circa 8.000 euro), distributore tessere cassa automatica (11.780 euro), ecc.

Pur constatando la necessità di reperire fondi per il mantenimento dei servizi, riteniamo negativa la scelta di introdurre il tesseramento per anche il solo accesso ai locali. Ricaduta negativa su una parte della popolazione e dissuasore nei confronti dei giovani spesso poco attratti dalla lettura. 

3. Cosa migliorereste? 
Per la conduzione del progetto sicuramente per noi la scelta di un team proveniente da 4 classi diverse è stata stata stimolante ma anche difficoltosa, 4 classi con orari ed esigenze diverse… 
Rispettare le scadenze non è stata una passeggiata, così come gestire tutti gli spazi e gli ambienti web. Un progetto così necessita di un investimento di energie notevole e noi eravamo impegnati anche su altri fronti (altri progetti di rilievo) ...troppi impegni. 
Per superare la difficoltà della criticità “TEMPO” è stato molto efficace il lavoro collaborativo di condivisione di tutte le risorse e della pianificazione di progetto, impossibile lavorare diversamente. 
Siamo abituati a lavorare in questo modo condividendo su spazio drive, per noi è ormai naturale. 

4. Quale è stata la reazione delle istituzioni? 
Sicuramente in alcuni casi siamo stati “un disturbo”; alcune volte abbiamo percepito resistenza a rispondere ad alcune domande, ma soprattutto ad avere documenti in dettaglio. 
La Stampa locale ha parlato spesso del nostro lavoro; pensiamo che all’inizio ...qualcuno sicuramente ci guardasse con sospetto. 
La dott.ssa Gnetti, la Direttrice, di recente ha riferito che alcuni hanno dichiarato che “siamo stati un po’ insistenti ..tenaci”, soprattutto riguardo al tesseramento. 
Comunque in generale per le interviste si sono dimostrati sempre disponibili.

a cura di Stella Perrone